Paese che vai, mercato che trovi. Letture animate con assaggi per bambine e bambini da 3 a 7 anni (18 febbraio 2024)
Tra le abitudini essenziali che ogni individuo acquisisce dalla nascita ci sono quelle legate al consumo del cibo, per ragioni di sopravvivenza ma anche di contesto culturale. Ci sembra buono ciò a cui veniamo abituati quando i nostri genitori ci danno da mangiare, anche se crescendo possiamo operare delle scelte, al di fuori dalle tradizioni ereditate, acquisendo nuovi gusti. La lettura prenderà spunto dall’incontro in un mercato con “venditori” di vari paesi, dall’est all’ovest del mondo, che offriranno le loro merci e i loro racconti.
L’eredità di Roberto Leydi, in Svizzera e in Italia (10 marzo 2024)
Roberto Leydi, uno dei fondatori dell’etnomusicologia accademica in Italia, prima di diventare docente al DAMS di Bologna, è stato un ricercatore originale, giornalista e studioso di vari generi di musica, oltre che uno straordinario organizzatore culturale. Nella sala del MEAB a lui dedicata, l’incontro intende far conoscere il lascito di strumenti musicali e di documenti che Leydi ha affidato al Centro di Dialettologia e Etnografia di Bellinzona, soffermandosi sui tratti qualificanti, ancora vivi in Italia, della sua opera e della sua eredità culturale.
Cibo e mal-essere. Uno sguardo antropologico sulle ossessioni alimentari contemporanee (14 aprile 2024)
L’intervento intende riflettere sulle pratiche alimentari quotidiane nei contesti occidentali economicamente avanzati e sulle contraddizioni che le attraversano. Il cibo è onnipresente, ma anche opaco nella sua provenienza e costituzione. La “forma fisica” è divenuta l’arena morale in cui si gioca la partita dell’identità. L’atto di mangiare si carica così di una valenza minacciosa e persecutoria, da scongiurare con varie forme di controllo, fino a sfociare nel disagio psichico. Dal punto di vista antropologico, il comune denominatore di questi fenomeni è il “rifiuto del convivio”, cioè della socialità costitutiva dell’essere umano.
Il flauto di Pan in Brianza negli ultimi vent’anni (12 maggio 2024)
Le ricerche su questo strumento diffuso in tutto il mondo, che il MEAB fin dalla sua inaugurazione contribuisce a divulgare, hanno portato nel 2003, all’allestimento di uno spazio unico nel suo genere nei musei italiani. Da quel momento il ruolo dei maestri e dei costruttori, le pratiche dei suonatori, la composizione dei gruppi, i repertori, hanno richiesto nuove indagini sulla presenza dello strumento folclorico, diventato folkloristico, e sul suo iter evolutivo.
Musei etnografici: idee per il futuro (26 maggio 2024)
L’espressione “museo etnografico” interroga il visitatore comune non meno dello studioso esperto. Chi ha scelto quella denominazione per esporre oggetti e documenti pensava forse ad un museo di tradizioni popolari dedicato alla vita quotidiana del passato. Ma in quanto distinto dal museo storico, esso vive delle ricerche condotte con i testimoni vivi e sul presente. Da museo di una cultura diventa allora un museo di società e quindi delle culture, al plurale? In quanto museo di un territorio e della sua società, chi saranno i protagonisti attivi del museo, utili alla comunità? Incontro con:
Te lo do io il museo: oltre il presente, il futuro del MEAB si mette in mostra (6 giugno 2024)
Futuro MEAB, il gruppo dei giovani volontari del Museo Etnografico dell’Alta Brianza, intreccia cultura generazionale e futuro museale in una mostra autoetnografica che riflette su lavoro, tempo libero, relazioni e memoria, ponendo la domanda: come sarà il MEAB del domani? Incontro con:
L’importante è partecipare? Storie dalle olimpiadi, dietro la vetrina (7 luglio 2024)
Rinato dall’iniziativa del barone De Coubertin lo sport olimpico mirava ad affermare una serie di valori umanistici. Da allora è diventato un fenomeno sociale totale e globale che si presenta al mondo sempre più come uno spettacolo agonistico che mette a confronto campioni o squadre nazionali per la vittoria. Lo show tuttavia maschera l’investimento di risorse umane ed economiche gigantesche e nasconde dinamiche sociali e politiche che non possono essere ignorate. Incontro con:
Apicoltura e api-cultura. Hobbisti e professionisti nel Lecchese e in Brianza (22 settembre 2024)
L'apicoltura è una pratica antica e un sapere - almeno apparentemente - conosciuto da molti che cela relazioni profonde fra esseri umani, fra esseri umani e animali, fra esseri umani e ambiente. La mostra, attraverso gli oggetti, le immagini e le parole dei protagonisti, racconta le esperienze e i saperi di apicoltori, sia hobbisti che professionisti, e degli "intrecci antropologici" emersi dalle loro testimonianze: le api e l'apicoltura nell'Antropocene, l'apicoltura e il rapporto con le api, l'apicoltura e i suoi luoghi, l'apicoltura e i cambiamenti nel tempo, sono solo alcuni dei tanti temi illustrati nell’esposizione e nel documentario che l’accompagna.
Somiglianze in mezzo alle differenze: una via difficile ma necessaria (13 ottobre 2024)
Il museo, secondo la definizione di ICOM, è un’istituzione “al servizio della società”. Da sempre lo è come luogo che, attraverso la ricerca, diffonde conoscenza. In particolare, nel caso di un museo demoetnoantropologico, esso permette di incontrare società e culture che appaiono lontane al visitatore, nel tempo o nello spazio ma anche nello stesso contesto sociale. Si tratta però di fare emergere non solo delle differenze tra le culture a confronto, ma anche le somiglianze che sono fondamentali nell’esistenza di individui e gruppi, anche per aiutare la convivenza.
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