Il MEAB possiede un archivio di registrazioni sonore, di fotografie e di riprese filmate in corso di digitalizzazione e di catalogazione. Questi documenti permettono di fissare momenti della vita quotidiana - gesti del lavoro, occasioni festive, performance artistiche - che il museo considera beni culturali perché aiutano a conoscere e comprendere una società. Senza il registratore, la macchina fotografica o la videocamera, questi beni volatili non sarebbero conservati e neppure fruibili dagli studiosi. Si tratta di documenti audiovisivi, nati dalle ricerca del MEAB o acquisiti dopo l’opera di singoli intervistatori, fotografi e operatori video, che l’archivio intende valorizzare, anche per future ricerche e per gli studi che verranno.
È possibile avere un’idea dei documenti conservati nell’archivio sonoro del MEAB collegandosi al sito dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia. In questo caso, si tratta di registrazioni fatte negli anni, sul campo o al museo, da diversi raccoglitori e con vari testimoni, che possono essere ascoltate anche da altri studiosi, italiani e stranieri. Questo materiale, messo a disposizione dei cittadini, testimonia il ruolo sociale fondamentale che i musei etnoantropologici, come il MEAB, svolgono nei rispettivi territori, nel raccogliere e conservare una parte del Patrimonio Culturale Immateriale, che anche l’UNESCO intende valorizzare. |