Ideato nel 1983 dagli amministratori del Parco Monte Barro come museo delle attività agricole, il MEAB è stato inaugurato nel 2003 con la denominazione più comprensiva di Museo Etnografico dell'Alta Brianza.
Il MEAB nasce e si definisce come museo etnografico in quanto utilizza, nelle sue ricerche, il metodo di indagine praticato dall'antropologia: esso consiste nell'incontro tra il ricercatore e il portatore di una cultura differente dalla sua, come quella di contadini, operai, pescatori, cacciatori, filatrici, casalinghe, cuoche, che vengono osservati nelle loro attività quotidiane e intervistati durante una lunga frequentazione. Il passato interessa quindi il ricercatore prima e il visitatore del museo poi, perché gli presenta usi e costumi che lo sollecitano a confrontarsi e ad interrogarsi per spiegare e comprendere le culture "altre". Il MEAB è di fatto un museo del presente perché vive e trova senso nelle testimonianze di chi oggi può raccontare di un passato recente, e delle sue trasformazioni, sulla base di esperienze dirette. Ecco perché si presenta come un "museo delle voci e dei gesti" dei protagonisti delle attività significative del territorio. Una simile istituzione vuole essere "museo di società" non solo perché valorizza il patrimonio culturale diffuso ma anche perché sollecita la partecipazione attiva di settori significativi della comunità. Il museo diviene, quindi, con la sua missione di educazione permanente, luogo di confronto tra abitudini diverse, luogo di analisi e di riflessione sulla nostra cultura e sulla nostra società complessa, al di là del mito tanto diffuso di un passato idilliaco. Dal museo contadino al museo di società (documento integrale in pdf) |