MEAB - Museo Etnografico Alta Brianza
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Il flauto di Pan strumento arcaico, strumento del mondo

Molti in Brianza hanno creduto a lungo  che il flauto di Pan o siringa fosse uno strumento tipico o addirittura esclusivo della nostra zona.
In realtà la sua presenza è attestata già nella mitologia e nella letteratura classica greca e romana e il suo uso è ampiamente documentato in tutti i continenti attraverso quattro tipologie fondamentali,. In Europa, poi, lo si trova lungo una fascia geografica che partendo dalla Spagna giunge alla Romania, con propaggini in Lituania e Russia.
L’equivoco deriva probabilmente dalla presenza, cresciuta nella nostra zona dopo la Grande guerra, di gruppi bandistici che ne hanno mutato il radicamento ed il significato sociale, anche per iniziativa del fascismo, attento a sostenere i gruppi folkloristici più o meno ‘autentici’, simbolo diffuso del campanilismo italiano.
Lo strumento appartiene alla tipologia dei flauti e consiste in una serie di canne di lunghezza decrescente, solitamente chiuse all'estremità inferiore e con un unico foro nella parte superiore su cui vengono appoggiate le labbra del suonatore per l'insufflazione.
In Lombardia viene indicato con termini come firlinfö, fregamüśón, fit-fut, orghenìi, sìfol. Già presente in Brianza tra il XVIII e il XIX secolo, come strumento di cascina e di osteria - dapprima come solista e, in seguito, collocato in piccole bande accanto ad altri strumenti musicali quali, ad esempio, la chitarra, la fisarmonica o l'armonica a bocca - il firlinfö si afferma nella sua dimensione orchestrale a partire dalla fine Ottocento. La costituzione e la diffusione nella Brianza lecchese dei gruppi folcloristici di firlinfö, si realizza a partire dagli anni '20 e '30, sotto la spinta dell'Opera Nazionale Dopolavoro, l'organizzazione fascista del tempo libero alla quale molte di queste formazioni hanno aderito.
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Oggi i gruppi folcloristici di firlinfö sono presenti nelle province di Bergamo, Milano, Como e Lecco, ma vivono in diversi casi la difficoltà di reclutare giovani suonatori.
Il museo è in grado di illustrare le tecniche costruttive di questi flauti, per mezzo dei manufatti, delle informazioni fornite da costruttori e suonatori, oltre che di un documentario dedicato ad Angelo Sirico, suonatore e costruttore, mandellese di adozione. Sono inoltre presentate la struttura degli organici bandistici e il ruolo dei maestri, nonché le modalità esecutive con cui i repertori vengono interpretati.
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