MEAB - Museo Etnografico Alta Brianza
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La stalla: luogo di lavoro e di inculturazione

Nella società tradizionale la stalla era, con la cucina, il luogo più importante della casa contadina: essa era infatti destinata alla custodia degli animali  - bovini e equini, prima di tutto, in particolare nelle ore notturne e nel periodo invernale - ma anche al ritrovo delle persone, alla comunicazione tra le generazioni e i sessi, alla educazione dei bambini, al corteggiamento tra i giovani, alla trasmissione di credenze e di comportamenti prescritti, mediante i racconti, le pratiche, la recita di preghiere.  Nelle ore serali e nella stagione fredda era inoltre un luogo dove si svolgevano alcuni lavori artigianali, sia da parte delle donne sia da parte degli uomini.
Gli odori che si sentivano in una stalla erano molto forti, a cominciare da quello del letame degli animali, indispensabili nell'economia familiare, sia per il trasporto, sia per gli alimenti che se ne potevano ricavare - latte, burro, formaggi freschi, oltre agli insaccati di maiale – sia, soprattutto, per il ricavato che poteva venire dalla vendita del vitello.
L'allevamento bovino era di carattere familiare, con stalle piccole, in media due-tre bestie grosse, in proporzione alla disponibilità di foraggio ed alla forza lavoro su cui poteva contare la famiglia contadina.
Gli animali, comprese le pecore che davano la lana, erano dunque un bene molto prezioso per la famiglia contadina, che li  affidava alla protezione di sant'Antonio abate, una figura che i pittori rappresentavano accanto al maiale ma anche vicino ad altri animali domestici.
Fino a metà del Novecento, nei mesi invernali, si passavano le sere e parte del giorno nella stalla. I vecchi raccontavano ai bambini e agli adulti quello che era successo di interessante, storie vere, ma anche storielle comiche, favole magiche e leggende.
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I bambini erano molto attratti dai fatti straordinari, spesso spaventosi, che parlavano di esseri mostruosi, di morti, di demoni. Oppure un bravo lettore leggeva a voce alta almanacchi o libri, che raccontavano storie avventurose o drammatiche. Le donne recitavano il rosario e le litanie e invitavano tutti a pregare, mentre filavano o lavoravano la lana. Gli uomini, invece, preparavano attrezzi e oggetti di uso quotidiano che sarebbero serviti per tutto l'anno: scope di saggina, rastrelli, manici per vari utensili, zoccoli, sedie impagliate, scale.
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