La stalla: luogo di lavoro e di inculturazione
Nella società tradizionale la stalla era, con la cucina, il luogo più importante della casa contadina: essa era infatti destinata alla custodia degli animali - bovini e equini, prima di tutto, in particolare nelle ore notturne e nel periodo invernale - ma anche al ritrovo delle persone, alla comunicazione tra le generazioni e i sessi, alla educazione dei bambini, al corteggiamento tra i giovani, alla trasmissione di credenze e di comportamenti prescritti, mediante i racconti, le pratiche, la recita di preghiere. Nelle ore serali e nella stagione fredda era inoltre un luogo dove si svolgevano alcuni lavori artigianali, sia da parte delle donne sia da parte degli uomini.
I bambini erano molto attratti dai fatti straordinari, spesso spaventosi, che parlavano di esseri mostruosi, di morti, di demoni. Oppure un bravo lettore leggeva a voce alta almanacchi o libri, che raccontavano storie avventurose o drammatiche. Le donne recitavano il rosario e le litanie e invitavano tutti a pregare, mentre filavano o lavoravano la lana. Gli uomini, invece, preparavano attrezzi e oggetti di uso quotidiano che sarebbero serviti per tutto l'anno: scope di saggina, rastrelli, manici per vari utensili, zoccoli, sedie impagliate, scale.
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