MEAB - Museo Etnografico Alta Brianza
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L'alimentazione e le sue trasformazioni

Il museo illustra il passaggio dalla fame all’abbondanza in una vecchia cucina che, almeno in ambiente popolare, era considerata il locale più importante della casa. Attorno al focolare e più tardi alla stufa, c’era più calore, lì si cucinava, lì le donne e i bambini – almeno nei mesi freddi - passavano la maggior parte del tempo nelle loro occupazioni.

In questo spazio sono stati collocati molti e diversi strumenti per la preparazione dei cibi, per la cottura degli alimenti, per il consumo dei pietanze e delle bevande, per la conservazione degli avanzi, e pochi mobili per i bisogni degli adulti e dei bambini.
Ma l’allestimento interattivo propone anche numerose interviste sui principali alimenti, sui piatti più diffusi, su ciò che si mangiava nei diversi momenti della giornata e nelle varie stagioni o in occasioni delle feste. Si possono anche ascoltare fiabe o novelle e canti, registrati in Brianza, che parlano di cibi, di bevande e delle occasioni in cui si consumavano.
In molte famiglie le necessità quotidiane del lavoro impedivano spesso che si mangiasse insieme o al tavolo; si faceva colazione in campagna o dove si stava lavorando, ad esempio per la fienagione e per il taglio dei boschi. Quando poi il tempo lo permetteva, nelle case delle famiglie numerose, il pasto principale si consumava anche all’aperto: sotto i porticati o nel cortile.
Le osterie, le trattorie, i ristoranti erano luoghi di ritrovo per gli uomini nei giorni festivi, per i coscritti, prima del servizio militare, oppure per le famiglie in particolari occasioni come i matrimoni.

Fino agli anni ’50 l’alimentazione popolare nelle campagne era basata sui prodotti locali di origine vegetale (immancabili la polenta e le minestre), integrati dalla carne di maiale, allevato in tutte le case contadine, e più raramente dalla carne di altri animali. La varietà e la qualità degli alimenti disponibili dipendeva comunque dalla condizione e dalle proprietà della famiglia.
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Oggi siamo diventati tutti consumatori e utilizziamo quotidianamente cibi di produzione industriale. Si acquistano alimenti in scatola e surgelati, si usufruisce di un sistema di distribuzione che fa arrivare da tutti i continenti prodotti esotici, nuovi rispetto alle tradizioni alimentari locali e nazionali. L'emigrazione interna e quella estera hanno inoltre introdotto nuove consuetudini, nuovi cibi e nuovi piatti, specie nelle famiglie formate da coniugi di diversa provenienza geografica.
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